sabato 6 settembre 2008

Relazione al Piano Sanitario Regionale della Lo Moro

Regione/Sanità: ecco la relazione integrale Lo Moro al PSR 11/06/2007 - 17.13 Catanzaro
L'assessore alla Tutela della Salute, Doris Lo Moro, ha presentato una relazione di commento al Piano Sanitario regionale che è in discussione in Giunta.
Nel documento, Lo Moro analizza le principali strategie del PSR.
Ecco le parti più salienti del testo, la versione integrale, in formato PDF, della Relazione dell'assessore Lo Moro la si può richiedere alla segreteria del Comitato anche attraverso questo Post indicando la propria mail.
La proposta che sottopongo alla valutazione della Giunta...
Nel piano, inoltre, vengono portati a sintesi tutta una serie di elementi, su cui si è lavorato e prodotto nel primo biennio dell’attuale legislatura.
Basti, per esempio, pensare :
- alle linee di indirizzo per il riordino dell’organizzazione e dell’attività sanitarie, approvate
dalla Giunta nel febbraio 2007, che hanno orientato l’impostazione della proposta di piano;
- al lavoro di riorganizzazione portato avanti con gli atti aziendali, sulla base del piano
2004/2006, che, soprattutto per le aziende in cui bisogna realizzare nuove strutture ospedaliere o anche solo ampliarle, continua a rappresentare un utile riferimento per la fase di transizione;
- allo studio approfondito, condotto dal Dipartimento sin dall’inizio della legislatura, sulla
mobilità intra ed extraregionale, con l’individuazione accurata dei luoghi di partenza e di arrivo dei pazienti, delle specialità coinvolte, del costo sopportato dal servizio sanitario regionale, che è stato già messo a disposizione dell’aziende per le necessarie azioni di contrasto ma anche valutato in sede di programmazione per il rafforzamento dei servizi e la creazione di servizi nuovi;
- alla discussione e alle scelte effettuate per il servizio di soccorso aereo, con la previsione di
quattro basi di elisoccorso, localizzate rispettivamente presso gli aeroporti di Lamezia Terme e di Crotone, e presso le elisuperfici (da mettere a norma) di Locri e di Montalto Uffugo;
- alla linee guida della salute mentale, approvate dalla Giunta nel febbraio 2007, con la
previsione della riduzione e riconversione dei posti letto assegnati alle case di cura psichiatriche e la disciplina analitica del servizio di salute mentale e delle nuove residenze psichiatriche;
- ai progetti approvati dalla Giunta dal giugno 2005 al maggio 2006, tutti asseverati dal
Ministero della Salute, in materia di prevenzione, alcuni dei quali già attivati con risultati importanti rispetto ai bisogni di salute dei cittadini (si pensi, in particolare, allo screening per la diagnosi precoce dei tumori femminili che ha già incrociato il percorso di vita di centinaia di donne, mettendole in condizione di bloccare l’insorgere di un tumore o di curarsi in una fase che consente di evitare interventi devastanti);
- alla localizzazione a Reggio Calabria della cardiochirurgia, voluta dal Consiglio Regionale
con l’assestamento di bilancio dell’anno 2005, e alla discussione che si è dispiegata sull’argomento nell’intera Regione, ed in particolare nell’area di Cosenza, che ha portato alla previsione di una risposta adeguata ed omogenea sul territorio calabrese (sono previsti dal piano 60 posti letto di cardiochirurgia, localizzati in pari misura a Reggio, Catanzaro e Cosenza);
- all’istituzione, con delibera di Giunta del febbraio 2006, del Centro Regionale per i trapianti
d’organi, con un lavoro di coordinamento che ha aiutato e rafforzato l’attività encomiabile degli
operatori sanitari del settore, consentendo di registrare un sensibile aumento delle dichiarazioni di morte cerebrale e degli espianti e dei trapianti nella nostra Regione;
- alla discussione sui rapporti tra pubblico e privato, non facile né scontata specie in presenza di
una consistente esposizione debitoria verso le case di cura e il privato in generale, che ha consentito comunque di contenere i posti letto assegnati al privato e, soprattutto di coinvolgere le case di cura in un percorso di qualità e di innovazione;
- alle scelte, oggetto di delibera di Giunta (ottobre 2006) e di confronto con il Ministero della
Salute, per l’impiego dei fondi ex art. 20, che hanno consentito di individuare, con riferimento alle aree territoriali delle vecchie aziende sanitarie, undici ospedali di riferimento che costituiscono la struttura portante della nuova rete ospedaliera;
- ai provvedimenti della Giunta con cui si è provveduto ad attuare l’intesa Stato-Regioni del 23
marzo 2005 in materia di razionalizzazione dell’offerta di ricovero ospedaliero e di adeguamento dei posti letto ospedalieri;
- alla discussione sulla centralizzazione degli acquisti di beni e servizi, avviata da tempo con
riferimento alla sanità (cfr punto 3.3.8.1. delle linee guida), confluita nella norma della finanziaria
2007, valida anche per gli altri settori, che prevede la realizzazione in Calabria della Stazione Unica Appaltante;
- alla previsione, contenuta nella finanziaria 2006, della possibilità di contrarre un mutuo, nella
misura massima di 390.000.000 di euro, per la realizzazione di un programma regionale per il
potenziamento e l’ammodernamento delle strutture sanitarie pubbliche;
- all’elaborazione di un progetto per il potenziamento della radioterapia oncologica regionale,
approvato dalla Giunta nel febbraio 2007 e trasmesso al Ministero della Salute, con il quale si
garantisce un elevato livello di offerta su tutto il territorio e si prevede, in aggiunta a quelli esistenti, di cui è previsto il rafforzamento, un nuovo (quarto) punto di radioterapia per l’area Centro-Nord della Calabria che il piano localizza presso il nuovo Ospedale della Sibaritide;
- al lavoro svolto per accompagnare la riconversione del Papa Giovanni XXIII di Serra
d’Aiello, per il quale il piano prevede 200 posti letto, tra riabilitazione e lungodegenza riabilitativa, che è stata oggetto di un progetto di fattibilità affidato a Sviluppo Italia e ci vede impegnati nella costituzione di una società a capitale interamente pubblico, con l’obiettivo di aiutare il percorso di riconversione e salvaguardare i livelli occupazionali;
- al lavoro svolto dal Dipartimento, con il confronto con le associazioni di volontariato del
settore, per l’elaborazione del piano sangue, con l’obiettivo del raggiungimento dell’autosufficienza regionale e della partecipazione all’autosufficienza nazionale mediante un significativo incremento delle donazioni;
- al varo di importanti provvedimenti relativi all’assistenza domiciliare, alla sicurezza del
lavoro, alla sicurezza domestica e stradale, alle liste d’attesa e alla regolamentazione della libera
professione intramoenia.
Ospedali di riferimento, e cioè ospedali in cui dovranno essere presenti tutte le discipline elencate nell’allegato A delle linee guida, e cioè le discipline che consentono di dare le risposte ordinarie alle esigenze rilevate dalla relazione sanitaria, sono : le tre aziende ospedaliere di Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria; i nuovi ospedali della Sibaritide, della Piana di Gioia Tauro e di Vibo Valentia; Castrovillari, Cetraro, Crotone, Lamezia Terme e Locri.
Per le zone in cui è prevista la realizzazione di un nuovo ospedale è confermata, per la fase di
transizione, l’utilizzazione degli attuali presidi (secondo l’organizzazione funzionale prevista dagli atti aziendali approvati dalla Giunta).
Mantengono funzioni ospedaliere per acuti i presidi di Praia a Mare, Trebisacce, S. Giovanni in Fiore, Acri, Serra S. Bruno, Soverato, Tropea, Polistena e Melito Porto Salvo.
Vengono riconvertiti in strutture ospedaliere per l’assistenza a pazienti non acuti (riabilitazione e lungodegenza riabilitativa) i presidi di Mormanno, Soriano, Chiaravalle, Oppido Mamertina e Siderno (sede anche di casa della salute).
Vengono destinati prevalentemente a funzioni di assistenza a pazienti non acuti i presidi di Cariati e Soveria Mannelli, nei quali sono previste anche funzioni per acuti.
La scelta dei presidi da mantenere con funzioni residenziali è stata effettuata tenendo conto di più fattori, tra cui la localizzazione, l’ampiezza della struttura e la produzione. Con lo stesso criterio sono stati selezionati gli ospedali da destinare all’assistenza di pazienti non acuti.
Vengono destinati a piattaforma sanitaria territoriale/casa della salute i Presidi di Rogliano (già
accorpato all’Azienda Ospedaliera di Cosenza), S. Marco Argentano (casa della salute), Lungro, Paola (casa della salute), Taurianova (casa della salute), Pizzo (casa della salute) e Mesoraca (per le due ultime strutture, ancora formalmente destinate ad ospedale, il diverso utilizzo è stata già avviato nell’anno 2006).
Il presidio di Scilla (per il quale è stato esclusa l’opportunità del mantenimento di funzioni ospedaliere) viene accorpato all’Azienda Ospedaliera di Reggio Calabria e diventa sede dell’Istituto sperimentale di medicina clinica avanzata, già proposto al Ministero.
La struttura di Cassano rimane destinata a piattaforma sanitaria territoriale ed hospice.
Vengono destinati a funzioni non sanitarie l’ex Ospedale di Gerace (già oggetto di un accordo con
società di rilievo nazionale), Nicotera, Scalea e Rosarno.
I presidi di Palmi, Gioia Tauro, Corigliano e Rossano, dopo la realizzazione dei nuovi ospedali,
dovranno essere dismessi e destinati a funzioni diverse da quelle ospedaliere.
La struttura di Girifalco rimane destinata a sede della Facoltà di Scienze Motorie.
I bisogni di salute e le risposte in termini territoriali ed ospedalieri sono stati misurati avendo come riferimento otto ambiti territoriali, ricadenti rispettivamente due nelle province di Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria e uno in ciascuna delle province di Crotone e Vibo Valentia. L’individuazione degli ambiti è stata effettuata tenendo conto del precedente assetto istituzionale in undici aziende sanitarie. Gli accorpamenti (di Paola e Cosenza, di Castrovillari e Rossano e di Palmi e Locri) sono stati previsti tenendo conto della contiguità territoriale e delle vie di comunicazione.
Complessivamente la divisione in ambiti consente di avere dei riferimenti territoriali...

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